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la scotennatrice 87


Alle otto del mattino la colonna giungeva dinanzi all’immenso carnaio formato dai bisonti.

Fu fatto un breve alt per far raccolta di lingue, poi i sessanta cavalieri piegarono risolutamente verso il settentrione per esplorare i primi contrafforti dei Laramie.

Lord Wylmore, senza volerlo, li aveva messi sulla buona pista.


IX.


La pineta dei giganti.


La nazione degli Sioux è la più potente che ancora esista nell’America del Nord ed anche la più bellicosa, poichè se fu più volte sottomessa, non fu mai interamente vinta.

Il nome di Sioux veramente non è il loro proprio, poichè nella loro lingua si fanno chiamare Dakotas, ciò che sembra significare gli alleati, essendo la loro tribù composta di Chayennes, di Brûlee, di Yanktoni, di Ponkans, di Santés e di altre piccole frazioni ormai assorbite. Secondo altri avrebbe il loro nome un altro significato: gli ubriachi.

Dakotas od Ubriachi, la nazione degli Sioux è sempre stata quella che ha dato maggiormente da fare agli Stati Uniti dell’America settentrionale, e che ha opposto la maggior resistenza alla marea degli uomini bianchi provenienti da ponente e da levante soprattutto.

Sessant’anni or sono questa tribù non contava che tredicimila guerrieri sparsi su una superficie immensa, poichè era vasta quanto l’Inghilterra, la Francia e la Germania riunite.

Le terribili e sanguinose lotte sostenute per anni ed anni contro le tribù canadesi degli Uroni e dei Chippeways, appartenenti a razze non meno bellicose, l’avevano stremata.

Vent’anni di pace non avevano però tardato a rinvigorire straordinariamente la nazione, portando i suoi figli a poco meno di cinquantamila.

Quel rapido aumento fu un male per la colonizzazione e per l’avanzata della marea bianca, perchè gli Sioux, consci della propria forza, ed appoggiati anche dalle tribù dei Comanci e degli Arrapahoes, non meno nemiche del viso pallido e non meno guerriere, nel 1854 dissotterravano la scure di guerra sepolta da vent’anni, sorgevano furiosamente in armi e dichiaravano la guerra.