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80 | emilio salgari |
altri curvi fino quasi a toccare il suolo, battendo con forza i piedi e urlando senza posa: hug!... hug!...
Facevano tintinnare i loro sonagliuzzi, dei quali si erano adorni per la circostanza, e stridere certe raganelle delle quali alcuni si erano muniti per accompagnare i suonatori.
Minnehaha, sdraiata su una pelle di bisonte, sorreggendosi la bella e fiera testa con una mano, guardava senza parlare; Nube Rossa, seduto sui talloni come un vecchio orso grigio, consumava tranquillamente la sua provvista di morike, fumando come una vaporiera della Pacific Railroad.
In lontananza le sentinelle, ritte sui loro mustani immobili, sorvegliavano attentamente la prateria, la quale fiammeggiava ancora verso levante, tingendo il cielo di bagliori sanguigni.
Quella strana danza più noiosa che divertente, almeno per lord Wylmore e probabilmente anche per quel birbaccione di Sandy Hook, che non si era sentito mai scorrere nelle sue vene nemmeno una goccia di sangue indiano, durò una buona mezz’ora, e terminò colla comparsa d’un indiano completamente nudo, il quale dopo aver piroettato più volte su se stesso, era stramazzato al suolo fingendosi fulminato da Maboya, lo spirito del male delle pelli-rosse.
Rotto il cerchio ed allontanatisi i vincitori, le sei megere cominciarono ad intrecciare per loro conto una danza furiosa intorno a lord Wylmore, urlando come belve feroci e roteando sopra la sua testa le torce d’ocote.
Ora si scostavano da lui, ora gli si precipitavano addosso, come se volessero cacciargli le torce negli occhi o bruciargli i lunghi favoriti spioventigli lungo le gote. Il disgraziato, che si sentiva cadere sulla nuda pelle turbini di scintille, urlava come un’aquila.
— Brutte streghe — gridava, facendo degli sforzi sovrumani per rompere le corregge che lo tenevano avvinto al palo. — Voi essere tutte canaglie senza cuore!... Selvagge!... Basta!... Indietro!... Voi mi bruciare vivo!... Grande Inghilterra impiccarvi un giorno tutte!...
Le megere non se ne davano per intese e continuavano la ridda infernale, mentre i guerrieri, e soprattutto Sandy Hook, ridevano a crepapelle.
Quel giuoco barbaro però fu di breve durata, forse per la paura che quelle scintille rovinassero la capigliatura del prigioniero.
Le sei streghe, ansanti, sudate, si ritrassero finalmente dietro i guerrieri, non senza però aver fatta passare la fiamma delle loro torce sul nudo petto dell’inglese, bruciacchiandogli il pelo.
Sandy Hook, o meglio Mocassino Rosso, si era accostato al lord che sagrava come un marinaio e gli avvicinò alle labbra una fiaschetta contenente del pessimo gin a base di vetriolo, dicendogli:
― Una sorsata non vi farà male, milord. Aprite la bocca e mandate giù.