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la scotennatrice | 55 |
I due fratelli fecero colla testa un cenno affermativo.
— Avete commessa una grossa imprudenza, John, a venire a cercare i bisonti sulle frontiere del territorio degli Sioux.
— Che cosa volete? Ci annoiavamo mortalmente sulle rive del Lago Salato e poi il lord pagava da vero lord.
— Ora che mi avete spiegato per quali motivi quella terribile Minnehaha si diverte a far collezioni di capigliature d’uomini bianchi, vi darò ora io una notizia che vi farà poco piacere.
— Che cosa avreste da dire, Turner? — esclamò l’indian-agent, guardandolo con inquietudine.
— Quanto tempo è che non avete ricevuto nuove del signor Giorgio Devandel e di sua sorella?
— Ci hanno scritto tre mesi or sono da S. Louis, per annunciarci la nomina del signor Giorgio a luogotenente del 3.° Reggimento Esploratori.
— Sicchè ignoravate che il giovane Devandel, appena avuto sentore dei primi moti degli Sioux, aveva domandato ed ottenuto di aggregarsi al corpo di spedizione del generale Custer.
— Sì, Turner — rispose John.
— Allora sappiate che il giovane Devandel, mandato ad esplorare i passi dei Laramie con una piccola scorta, è scomparso.
— Dio!... — esclamò l’indian-agent, balzando in piedi, in preda ad una emozione indescrivibile. — Preso dagli Sioux?
— Così si sospetta.
— Forse catturato da Minnehaha?
— Può darsi, — rispose il sotto-sceriffo. — Ecco perchè voi mi avete incontrato qui.
«Io volevo sapere esattamente che cosa era successo di quel valoroso.
— E sua sorella?
— È sempre a S. Louis.
— Signor Turner, — disse Harry, — credete che il signor Devandel sia stato scotennato insieme alla sua scorta?
— Era quello che desiderava sapere anche il generale Custer, ma fino ad oggi io non ho potuto avere alcuna notizia di quei disgraziati.
John mandò un vero ruggito.
— Ho scotennato Yalla perchè aveva scotennato il colonnello, il mio benefattore: giuro che scotennerò anche Minnehaha, dovessi poi subire le atroci torture del palo!...
«Turner, cerchiamo di raggiungere al più presto il generale Custer.
«Ottocento visi pallidi saranno sufficienti per fiaccare per sempre questi dannati Sioux e distruggere, fino all’ultimo, i loro accampamenti.
«Io non lascerò questa prateria finchè non avrò saputo che cosa è successo del figlio del colonnello e non avrò uccisa anche la figlia della sakem.