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52 | emilio salgari |
vigi che avevate prestati nell’insurrezione indiana del 1863, quella delle Cinque Nazioni.
— Noi eravamo venuti qui ai servigi di quell’inglese, il quale si era cacciato in testa di guarire il suo spleen con delle emozionanti cacce ai bisonti ed all’orso grigio.
«Avendoci offerto una somma abbastanza vistosa, abbiamo lasciato la vecchia fattoria dei figli del colonnello, per guidarlo attraverso l’Utah, il Colorado ed il Wyoming.
— Ignoravate che gli Sioux si preparavano a tentare un’altra riscossa insieme alle tribù dei Comanci, dei Kiowas, dei Pawnees e dei Chippeways?
— Non ne sapevamo proprio nulla.
— Avete commessa una grossa imprudenza, John.
— Me ne accorgo ora, ma io non sospettavo che gli Sioux, come quindici anni or sono, scendessero verso i Laramie per dichiarare la guerra ai visi pallidi.
«È Minnehaha la vendicativa figlia di Nube Rossa, che ha deciso Toro Seduto a dissotterrare l’ascia di guerra.
«Il suo odio contro di me e contro i figli del colonnello Devandel non cesserà che colla sua morte.
— I figli del colonnello Devandel, quel disgraziato che è stato scotennato dagli Sioux nell’insurrezione del ’63!... ― esclamò Turner, alzandosi a sedere.
— Sì, — rispose John. — Ne avete udito parlare?
— Continuate, amico, poi parlerò io.
― L’odio di Minnehaha, specialmente contro di me, data dall’epoca dell’insurrezione delle Cinque Nazioni, ― proseguì l’indian-agent. Come forse ricorderete, il governo, sorpreso da quella improvvisa levata di scudi degli Sioux, dei Chayennes, degli Arrapahoes, degli Apaches ecc., aveva telegrafato al colonnello Devandel di radunare quanti volontarî potesse e di occupare le gole dei Laramie per impedire agli Sioux di scendere nella pianura e di collegarsi coi Chayennes.
«Il governo non aveva pensato però che il colonnello aveva un vecchio conto da saldare colla sakem Yalla, moglie di Nube Rossa, capo dei Corvi, una delle più terribili guerriere che abbiano mai avuto gl’indiani.
— Spiegatevi meglio, John, — disse Turner, il quale pareva interessarsi straordinariamente di quella storia.
― Il colonnello nella sua gioventù, in causa d’un cavallo bianco che desiderava catturare, era stato fatto prigioniero dagli Sioux, e per salvare la propria capigliatura aveva dovuto sposare Yalla, una bellissima indiana, figlia d’un famoso capo.
«Voi sapete la ripulsione istintiva che proviamo tutti noi uomini bianchi per la razza rossa.
«Quantunque Yalla fosse una vera bellezza, dopo pochi mesi il colonnello l’abbandonava e si rifugiava nel Messico dove, dopo la guerra