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44 | emilio salgari |
«Ammazzando il mio cavallo, sventrandolo e cacciandomi dentro i suoi fianchi.
— E non siete morto!...
Turner scoppiò in una risata.
— Non sarei qui a raccontarvi quella meravigliosa avventura, — disse poi. — Non credo di essere uno spirito, ma bensì un uomo di carne e d’ossa al pari di voi, mio caro amico.
— Vi sarete per lo meno biscottato — disse John.
— Un po’ sì, non lo nego, ma, come vedete, non sono morto.
— Che diavolo d’uomo!...
— Mio caro John, quando si può, si fa di tutto per salvare la propria pelle.
«Noi dunque ci cacceremo dentro i ventri di questi animalacci ed aspetteremo che il fuoco ci passi sopra.
— Sarà una prova terribile — disse John.
— Non vi dico di no. Ora datemi le vostre provviste di polvere.
«Ho una borsa assolutamente impermeabile.
— Che cosa volete farne?
— Diamine!... Vorreste tenervi addosso un paio di libbre di polvere? Saltereste voi ed il bisonte che vi serve da letto insieme.
«Getto le munizioni dentro un occhio per raccoglierle più tardi. Scaricate anche i vostri fucili e le vostre rivoltelle perchè non esplodano e ci ammazzino.
«Su, lesti: la tromba di fuoco ci è addosso.
— Ed i nostri cavalli? — chiese Giorgio.
— Pensino loro a mettersi in salvo, se potranno, — rispose Turner. — Non vi è posto per loro dentro i ventri dei bisonti.
— Terribile perdita che rimpiangeremo assai più tardi, — disse John.
— Non so che cosa farci, — rispose il sotto-sceriffo. — D’altronde i mustani selvaggi sono ancora abbastanza numerosi nelle praterie del Wyoming e del Colorado e potremo prenderne.
«Vi consiglio anzi di portare con voi i lazos e di gettare le selle e le bardature in uno di questi occhi.
«Ah!... Diavolo!... Si comincia ad arrostire!...
Prese le fiasche della polvere e le versò in una sacca di tela impermeabile che serviva per la provvista d’acqua, legò strettamente l’imboccatura e la gettò dentro un piccolo stagno per evitare il pericolo di una esplosione.
— È fatto, — disse, tornando verso i suoi compagni, i quali contemplavano, cogli sguardi smarriti, il terribile spettacolo che offriva in quel momento la prateria.
Tutto l’orizzonte era in fiamme.
Gigantesche cortine di fuoco si avanzavano da tutte le parti, colle selvagge contrazioni dei serpenti, lanciando verso il cielo, ormai fattosi oscuro, bagliori sanguigni.