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238 | emilio salgari |
— Tre sakems Chayennes che anni indietro avevano combattuto colla tua tribù, avendo appreso che i loro antichi alleati avevano dissotterrata la scure di guerra, hanno armati i loro guerrieri per venire a raggiungerti e combattere al tuo fianco.
— Chi sono quei valorosi? — chiese Toro Seduto scattando.
— Piede Agile, l’Aquila Bianca ed il Giaguaro della Prateria — rispose Sandy Hook.
— Continua.
— Non avevano che cento guerrieri fra tutti e tre, una forza troppo debole per forzare le colonne di Custer che battevano la bassa prateria, e sono caduti nell’agguato teso loro dai larghi coltelli dell’ovest.
— Tutti!... — urlò Toro Seduto, incrociando le braccia sul petto.
― No — rispose il bandito. — La maggior parte riuscì a sottrarsi, con una pronta fuga, ad un massacro che pareva ormai inevitabile; ma i tre sakems, dopo d’aver compiuto prodigi di valore, sono rimasti nelle mani del generale Custer.
— Tutti vivi?
— Feriti sì, ma vivi.
Toro Seduto respirò rumorosamente, poi disse:
— Sono contento che non siano andati a trovare il buon Manitou, poichè sono dei prodi che un giorno potranno anche loro mettersi alla testa delle tribù indiane e dare dei gravi fastidî ai cani bianchi.
«Che cosa vuol farne il generale dei larghi coltelli dell’ovest? Fucilarli forse?
— No — rispose Sandy Hook.
— Scotennarli?
— Nemmeno.
— Spiegati meglio, Mocassino Sanguinoso.
— Egli mi ha mandato da te per proporti uno scambio.
— Quale?
— I tuoi guerrieri hanno sorpreso, parecchie settimane or sono, un ufficiale americano e lo hanno fatto prigioniero, è vero?
— Sì.
— È ancora vivo?
— Ho avuto molto da fare a sottrarlo alle furie di Minnehaha, la quale reclamava imperiosamente la sua capigliatura per non so quale antica vendetta, tuttavia è ancora vivo, poichè ho resistito alle esigenze di lei, pensando appunto ad un possibile scambio.
― Ebbene, il generale Custer si offre di cedere a te i tre sakems Chayennes contro la libertà di quel giovane ufficiale.
― Tre sakems per un giovane quasi imberbe! — esclamò Sitting-Bull. — È dunque un famoso guerriero quel ragazzo?
— Io non lo so, perchè non l’ho mai veduto. So però che è figlio d’un famoso colonnello che vi diede non poco da fare durante l’insurrezione del 1863.