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236 | emilio salgari |
compresa quella sanguinosissima del 1863, sicchè nel 1876 portava dipinti sul suo grande mantello di bisonte ben ventitrè combattimenti ai quali aveva preso parte, facendo sempre meravigliare i suoi nemici per la sua straordinaria audacia.
Scoppiata la guerra del 1877, i sakems di tutte le tribù degli Sioux, lo nominavano ad unanimità capo supremo delle orde.
Invitato subito dagli emissari americani del governo di Washington, a deporre le armi ed a vendere il territorio da lui tenuto contro il versamento di trenta milioni di lire, Toro Seduto aveva risposto superbamente:
— Venite a prendermi, se vi basta l’animo: io vi aspetto!... In quanto al vostro denaro tenetevelo: gli Sioux non ne hanno bisogno.
E si era senz’altro messo in campagna alla testa di quattromila guerrieri scelti, spalleggiato da una piccola frazione di Corvi condotti da Nube Rossa e da Minnehaha, proclamando la caccia alle capigliature dei visi pallidi.
Come in tutte le guerre indiane, le ostilità si erano aperte con saccheggi, incendi, distruzioni di campi e di fattorie, massacri di coltivatori e rapimenti di donne bianche e di fanciulli, ma poi il prudente sakem, dopo essere sfuggito alle insidie del generale Crook, si gettava fra le montagne, attendendo fra quelle gole l’avanzata dell’altro generale, il Custer, che si era promesso di sgominarlo in una sola giornata campale, mentre invece doveva trovarvi una morte orrenda.
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Mancavano due ore all’alba, quando Sandy Hook, dopo d’aver attraversato felicemente le prime avanguardie Sioux scaglionate sui fianchi della prima montagna, faceva la sua entrata nell’immenso campo tutto irto di wigwams e pieno di guerrieri e di cavalli.
Gli era bastato farsi riconoscere per Mocassino Sanguinoso perchè nessuno sollevasse difficoltà alla sua avanzata.
Il suo nome era troppo noto fra tutte le tribù perchè gli si osasse fare l’ingiuria di sottoporlo ad un interrogatorio.
Sua prima cura era stata d’informarsi se Minnehaha e Nube Rossa si trovavano già al campo.
Avutane risposta affermativa, si era senz’altro diretto verso la tenda di Sitting-Bull che giganteggiava fra tutte le altre e che era facilmente riconoscibile pel totem del famoso capo sventolante sulla cima, che portava dipinto in rosso un animale che bene o male poteva rassomigliare ad un toro seduto, almeno per le sue corna.
Sandy Hook, dopo essersi fatto riconoscere dalle due sentinelle che vegliavano dinanzi l’apertura coi winchester in pugno, entrò risolutamente, dicendo:
— Mocassino Sanguinoso saluta Tatanca-Jotanca.