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230 | emilio salgari |
altissimi picchi che finivano talvolta in giganteschi obelischi, ritti contro le tempeste che non potevano scuoterli; coi suoi fianchi massicci coperti da verdeggianti foreste che si arrampicavano faticosamente fino sotto le cime; coi suoi cañones scendenti da ogni parte e luccicanti di acqua.
In mezzo a quelle montagne Toro Seduto e Minnehaha avevano piantati i loro accampamenti e là aspettavano, con piena sicurezza di vincere, gli ottocento uomini che il generale americano conduceva contro di loro, non meno fidente anche lui di spazzare via, con un attacco decisivo, quelle migliaia di guerrieri rossi.
Per un po’ di tempo Sandy Hook, occupato ad osservare il paese per cercare la sua via, cavalcò a fianco di John, senza parlare, continuando a costeggiare il cañon il quale si manteneva sempre larghissimo e profondissimo, poi, ad un certo momento, dopo essersi ben accertato che i due indiani erano sempre in coda, disse:
— Siete ben sicuro dei vostri colpi, mister? È necessario fulminarli perchè vadano a sfracellarsi nel cañon.
— Che cosa volete dire, Sandy Hook? — chiese l’indian-agent.
— Che questa sera noi ci sbarazzeremo di quelle due mignatte che Mano Gialla ci ha appiccicato ai fianchi, o meglio che ho dovuto farci appiccicare per allontanare dei sospetti ed evitare guai maggiori.
— Volete disfarcene?
— È necessario.
— Non è dunque vostra intenzione di condurci al campo di Sitting-Bull?
— Che cosa dite mai, mister John? Per doverne salvare poi sei invece che uno solo? Oh no! Minnehaha potrebbe averne notizia ed allora non so che cosa accadrebbe di voi.
«Io vi ho condotti con me perchè mi proteggiate nella ritirata.
— Siete ben sicuro di salvare il tenente?
— Se è ancora vivo, io lo porterò via sotto il naso e gli occhi di Toro Seduto.
«Diamine!... Non sono forse un guerriero temuto e rispettato e forse già promosso all’alta carica di sakem? Non diverrò mai un capo tribù perchè ne ho abbastanza delle pelli-rosse, delle loro guerre, delle loro crudeltà e della loro vita randagia, ed è ora che diventi anch’io un galantuomo.
— Ciò che non è difficile in America — disse l’indian-agent, sorridendo.
— Oh, lo so!... Negli Stati dell’Unione e nel vicino Messico è più rispettato un bandito che un vero galantuomo.
«Chissà che un giorno non vada anch’io a Washington ad occupare qualche seggio. Tutto è possibile in questo paese.
«Dunque questa sera voi mi aiuterete a sbarazzarci di queste due mignatte. Due colpi di rifle e tutto sarà finito, perchè il torrente del cañon sarà pronto a portarseli via.