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la scotennatrice 203


— Allora voi siete più vicino a noi di quello che supponevo. La vostra voce giunge ai miei orecchi ben più intensa e limpida di prima.

— Io credo che non vi siano più di tre o quattro metri di distanza fra me e voi. Anche noi da parecchie ore lavoriamo.

— Non crepita la frana?

— No, assolutamente no.

— Allora tutto andrà bene.

Sandy Hook introdusse nel foro una torcia, guardò con estrema attenzione e fece schioccare la lingua come un uomo pienamente soddisfatto.

Aveva scorto in fondo uno strato di carbone granito, ossia spezzato, infiltratosi fra le aperture dei grossi massi superiori.

— Scaviamo — disse. — Poi si vedrà.

Ritirò la torcia e si mise a lavorare con gran lena, gettando dietro di sè quei piccoli pezzi pesanti pochi chilogrammi e che i cow-boys subito accumulavano lungo le pareti della galleria.

Allargava rapidamente il passaggio, poco badando che le sue unghie si rompessero o che le sue dita sanguinassero.

Lavorava con una specie di frenesia, pur prestando attento orecchio ai crepitii del carbone ammassato ormai sopra il suo corpo.

Di quando in quando s’interrompeva per chiedere a Turner, che si trovava sempre dinanzi ai suoi compagni e perciò più vicino: — Vedete sempre la luce?

— Sì, sempre meglio — rispondeva invariabilmente il campione degli uccisori d’uomini.

Dopo d’aver scavato un mezzo metro e più di carbone di granito, il bandito si trovò nuovamente dinanzi ai grossi massi.

Il momento era terribile, poichè se la massa cedeva per lo spostamento d’un solo pezzo, correva il pericolo di rimanere schiacciato sotto il peso di chissà quante tonnellate di carbone che gli stavano sopra.

Eppure quello strano uomo, che voleva a qualunque costo redimersi, non esitò.

Dopo d’aver esaminato nuovamente, con una torcia, la barriera che gli stava dinanzi, scosse dolcemente un altro masso, pesante forse più d’un quintale.

Una pioggia di polvere di carbone gli cadde addosso, ma i grandi blocchi superiori non si mossero.

Raddoppiando gli sforzi, quasi sicuro del fatto suo, riuscì finalmente a strappare anche quell’ostacolo e trascinarlo fuori.

Quasi subito un grido era echeggiato dall’altra parte del passaggio, seguito tosto da altri tre.

— Vi vediamo!...

— La luce!... La luce!...

— Ecco la vita!...

— Siamo salvi!...