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la scotennatrice 179


Sette od otto grossi topi, i comandanti forse della nuova avanguardia, diedero pei primi la scalata alla impalcatura, arrampicandosi lestamente su per i pali ed attirando l’attenzione dei loro compagni con delle strida acutissime.

— Ah, briganti!... — gridò Turner. — Ci hanno scoperti!...

— Ognuno difenda il suo palo!... — disse John.

Le legnate cominciarono a grandinare con una furia incredibile, pestando per bene i grossi topi che guidavano la carica.

Non potendo gli assalitori che spingersi in alto pochi per volta, la difesa non era difficile, però poteva prolungarsi indefinitamente ed esaurire completamente le forze dei difensori.

Alcuni assalitori di quando in quando tentavano di giungere sull’impalcatura, spiccando dei grandi salti, ma ricadevano senza aver raggiunto lo scopo, ed i loro compagni, quasi per punirli della loro poca agilità, appena a terra li facevano a pezzi e li divoravano ferocemente.

La difesa continuava da ben dieci minuti con grande strage degli assalitori, i quali cadevano a gruppi colle teste ed i dorsi rotti, quando l’avanguardia abbastanza sazia, poichè tutti i morti ed i feriti seguivano l’egual sorte, di venire lì per lì divorati, si decise a riprendere le mosse.

Era tempo, poichè i quattro avventurieri non ne potevano più.

— Corpo d’una bombarda!... — esclamò Turner, asciugandosi il sudore che gli bagnava il volto. — Non avrei mai creduto che a me toccasse un giorno di dover fare della scherma col bastone contro dei topi!... E voi, John?

— Di aver da fare con tutte le belve dei deserti e delle praterie americane sì, ma con queste bestioline delle quali non mi ero fino a quest’ora occupato, no davvero. Ed il grosso che ci dia pure un attacco?

— Io credo di no — rispose Harry. — Seguirà senz’altro l’avanguardia.

«Cerchiamo di non farci scorgere, e tu, Giorgio, spegni per un momento la lanterna.

Lo scorridore obbedì, poi tutti si stesero sulle due tavole e si misero in ascolto.

Si udiva distintamente il fruscìo prodotto da quelle migliaia e migliaia di zampette e di code, saltellanti e striscianti sul pavimento sonoro della galleria.

— Corpo d’una balena — mormorò Turner. — Non ho mai avuto tanta paura quando ho affrontato Wiley ed ho sopportato il suo fuoco per dieci minuti prima di riuscire ad ucciderlo.

Quel fruscìo che agghiacciava il sangue ai quattro avventurieri, durò ben più di un’ora, poi a poco a poco si perdette in lontananza finchè cessò del tutto.

Le poderose falangi dei roditori erano passate sotto l’impalcatura, senza tentare l’assalto, seguendo l’avanguardia, poi erano scomparse