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152 emilio salgari


Un cavallo grondante di sudore e bianco di schiuma erasi fermato dinanzi al wigwam di Minnehaha, ed attorno al cavaliere si erano prontamente radunati gl’indiani del campo.

Anche i capi del Consiglio si erano affrettati a lasciare la tenda.

— Quel cane reca la notizia che gli americani si avanzano — disse John, volgendosi verso i suoi compagni, sui cui volti trapelava una profonda angoscia.

— Se la sorpresa manca siamo perduti — disse Turner. — Gl’indiani, prima che i nostri compatrioti siano qui, ci accopperanno tutti a colpi di tomahawak per far più presto.

— È questo quello che io temo — rispose John. — Ah!... se quel dannato di Sandy venisse a tagliarci i legami e ci procurasse qualche arma!...

— Non sarà così stupido da compromettersi pei nostri begli occhi — disse Harry. — Io ormai mi sono già rassegnato alla mia sorte.

«Quel maledetto Uccello della Notte avrà la mia capigliatura come ricompensa della palla che gli ho cacciato in corpo.

John si era rimesso in osservazione. Dinanzi alla tenda di Minnehaha i guerrieri discutevano animatamente facendo dei gesti larghi.

Alcuni wigwam erano stati già abbattuti ed arrotolati, segno evidente che si stava per levare il campo.

Anche i cavalli che poco prima stavano dispersi per la foresta, pascolando in piena libertà, erano stati prontamente radunati.

— Se si preparano a fuggire, vuol dire che gli americani sono molto vicini — disse John, il quale tornava a sperare. — Ah!... L’orribile angoscia!... Questa è una vera agonia.

In quell’istante videro Nube Rossa avanzarsi rapidamente verso la tenda con alcuni indiani, mentre un altro gruppo guidato da Sandy Hook s’avviava verso il cañon, rimontandolo verso settentrione.

Quello che stupì sopratutto John, fu di vederli carichi di enormi fardelli assai allungati che erano andati prima a raccogliere nelle vicinanze del big-tree che aveva servito di rifugio all’orso grigio.

Senza sapere il perchè, provò un lunghissimo brivido.

— Qualche cosa di terribile sta per succedere di certo — mormorò tergendosi alcune stille di sudore. — Quando finirà quest’agonia? Avrei preferito che mi avessero già scotennato e che la morte mi avesse sorpreso durante l’operazione.

Nube Rossa, che procedeva lestissimo malgrado la sua età avanzata, giunse ben presto dinanzi alla tenda e vi entrò dicendo ai prigionieri:

— Se vi è cara la vita seguitemi sull’istante.

— Ci avete giudicati di già? — chiese Turner.

— Non so nulla — rispose asciuttamente il gran sakem dei Corvi.

Gl’indiani che lo accompagnavano afferrarono brutalmente i quattro prigionieri e li trascinarono fuori, facendoli salire su quattro ca-