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la scotennatrice 127


— Che cosa vuoi, malandrino? — urlò John.

Il bandito scoppiò in una gran risata.

— Bel modo di ricevere le antiche conoscenze — disse poi. — Si perde così presto dunque la memoria nella prateria? Io, per esempio, senza vedervi, ho capito che chi mi ha dato del malandrino non è altri che mister John, il famoso indian-agent.

«Mi sarei ingannato?

— No.

— Ed allora possiamo scambiare due chiacchiere; anche gl’indiani e la bella Minnehaha si preparano la colazione.

«Dovreste ricordarvi che ci siamo trovati più volte insieme e che in una venta abbiamo vuotato due o tre boccali di eccellente mezcal come due vecchi ed ottimi amici.

— Non l’ho dimenticato, come non ho dimenticato che voi, Sandy Hook, siete sempre rimasto un brigante — rispose John, asciuttamente.

— È un mestiere anche quello, mister indian-agent — disse il malandrino, ridendo. — Che cosa vorreste che facessi? Il coltivatore o l’allevatore di bestiami che non possedevo? Si nasce briganti e si muore quasi sempre briganti.

— Ecco un uomo — disse Turner. — Ha del fegato da vendere ed anche molto spirito.

— Dunque che cosa volete da noi, Sandy? — chiese John, impazientito.

— Non abbiate tanta furia, mister indian-agent. Finchè io sarò qui, le pelli-rosse non si muoveranno. Impegno la mia parola... di brigante dabbene.

— Chi vi manda?

— La sakem.

— Quella miserabile di Minnehaha?

— Non la chiamate così: potrebbe udirvi ed offendersi.

— Che le centomila corna del diavolo se la portino via!...

— Uh!... Il diavolo non ama la prateria americana, perchè io non l’ho mai veduto da queste parti.

— Che amabile furfante — disse Turner. — Ha dello spirito da vendere.

— Bene — disse John — mi direte che cosa vuole ora da noi la sakem.

— Vuole la nostra resa?

— Un po’ di più, mister John.

— La mia pelle?

— Un po’ meno — disse il bandito. — Si accontenterebbe della vostra capigliatura.

— Canaglia!... — urlò l’indian-agent.

— Non insultate un parlamentario, e poi i paroloni non hanno mai prodotto alcun effetto su di me.

«Ne ho uditi tanti che non ne faccio ormai più caso.