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116 | emilio salgari |
prateria assieme ai suoi bisonti, i quattro assediati avevano trattenuto a gran pena un grido di stupore.
— È ben quello che voi guidavate alla caccia? — aveva subito chiesto Turner.
— Precisamente — rispose l’indian-agent. — Io vorrei sapere come è riuscito a salvarsi da quel forno che ha cremato tutti i bisonti.
— Che sia un figlio di compare Belzebù? — chiese Harry.
— Ci sarebbe da supporlo — rispose John. — Quello che maggiormente mi stupisce è che sia riuscito anche a salvare la sua capigliatura, e che se la intenda con quella canaglia di Sandy Hook, che io riconosco benissimo anche se è camuffato da indiano.
— Chi è costui? — chiese Turner.
— Un famoso brigante, che un tempo si divertiva a svaligiare i treni, e che dopo la distruzione della sua banda, non sentendosi più tranquillo, si è fatto accettare dagli Sioux.
— Tutte le canaglie hanno sempre trovato fortuna presso le pelli-rosse.
— È proprio vero, Turner. Sandy Hook, che ora si fa chiamare Mocassino Rosso, come vedete, porta le insegne di sotto-capo.
«È già un famoso e rispettato guerriero e che si dice sia particolarmente protetto da Nube Rossa e da Minnehaha.
— Lo conoscete personalmente?
— Mi sono incontrato parecchie volte con lui, anzi abbiamo anche bevuto insieme.
— E non vi ha cacciato in corpo una mezza dozzina di palle?
— Niente affatto: mi ha dimostrato anzi sempre una vera simpatia.
«D’altronde sapete anche voi che il brigante della prateria rispetta sempre lo scorridore di prateria che potrebbe diventare una spia pericolosissima.
— Questo è vero — disse Turner. — Anch’io non ho sempre avuto da lagnarmi di quei bricconi.
«Oh!... Se si potesse parlare da soli a soli con quel signor bandito!... Eh!... Chissà!... Un piacere potrebbe farcelo, se non si è completamente scordato di aver nelle vene del sangue eguale al nostro.
— Sì, andatevelo a pigliare in mezzo agli Sioux. Per mio conto preferisco starmene zitto e tranquillo in questa tana.
— Ed io pure — disse Harry.
Mentre si scambiavano queste parole senza dimostrare soverchie preoccupazioni, gl’indiani, che erano tutti montati su bellissimi mustani, si erano messi a girare intorno al colosso, spingendo specialmente i loro sguardi verso l’altissima cima.
Evidentemente cercavano sempre i fuggiaschi, e non avendoli trovati nella tana del grizzly, siccome le tracce si fermavano nei dintorni, doveva essere sorto loro il dubbio che si fossero rifugiati sugli ultimi rami del colosso.