Francese appaia, e a casta donna insulti, 1075Che lo respinga; la campana suoni;
Zuffa indi sorga e strage, e rida altera
Sicilia al fin dell’esterminio Franco.
Tali, che a parte a parte io fin qui sposi,
La sofferenza tua forse abusando, 1080Lettore, o scoltator, le leggi e’ modi
Son dell’enigma, cui l’Europa intera
Oggi frequenta, e di che l’Asia anch’ella
Giovasi da gran tempo, e quel fiorito
Paese, ove tante arti ebber la culla, 1085E contro degli esterni assalitori
D’altissima muraglia a sè fa schermo.
Magonza non avean Friburgo e Amalfi
Le tre famose rivelato ancora
Invenzioni, che cangiâr la faccia 1090Del nostro mondo, nè straniere in China
Erano sin d’allor che il Veneziano Polo a Pekin comparve. Dal caduto
Impero con Augustolo pur anco
Le stazioni a facili intervalli 1095Sulle maestre vie ristabilito
Italia non avea de’ corridori,
Che mutano a vicenda e son mutati,
E già vulgari erano in China; e diede,
Seguendo il senno del tornato Polo, 1100La norma a Italia del benefic’uso,
O cantor di Goffredo, un tuo bisavo;
Siccome il pel del sonnacchioso bruto,
Che i postali destrier fido guernisce,
E donde trasse la tua gente il nome, 1105Da secoli ben cinque a noi ricorda.
In Pekin dunque, sotto Gingiscano,
Fra mille dell’ingegno scaltrimenti
Proficui, dilettevoli, o bizzarri,
Questo pure enigmatico trastullo