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* xlv. *

Campo e le vuote sedi ei con incerti
945Giri sen va: ma lo persiegue il fosco
Avverso Re, che a lui di fuga aperto
Il varco lascia, e ogn’or sicuro un seggio.
Quando poscia lo vide a la suprema
Fila volger i passi, egli a la sorte
950Sua Donna impon, che le seconde sedi
Chiuda, onde l’altro più svolger non possa
Da quegli ordini angusti il tardo piede.
E già da spaziarsi omai la sola
Rimane ultima fila a l’infelice.
955Il fosco Emulo allor più da vicino
A lui s’avventa; ed un sol luogo, un solo
Sedile un Re da l’altro ora disgiunge.
Tosto però che suo mal grado, e senza
Speranza più, del Re nemico a fronte
960Il bianco stette, il punto colse e il tempo
La nera Donna, ed occupò veloce
Quell’estremo sedile, onde per tutta
La fila a lui minaccia e strazio e morte.
Il misero non trova a sua salute
965Rifugio più, nè luogo alcun più resta.
Quando sopra gli fu col fulminante
Lucido acciar la Vergine crudele,
E insieme il fine con un colpo solo