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* xxxvii. *

De la Vergin feroce, e ’l crudo aspetto!
745A l’impeto e al romor timidi e mesti,
Dansi a la fuga, & indi al Re d’intorno
In un folto drappel s’uniscon tutti.
Non altrimenti dissipate e sparse
Giovenche per li verdi aperti prati,
750Se avviene che tal’ora ingordo Lupo
Scorgan venirsi incontro, i paschi e l’erbe
Lascian fuggendo, e quindi in un ristrette
Confuse e timorose il fido Toro
Condottier de l’armento imploran tutte,
755E s’urtan con le corna, e ogn’una a gara
Avvicinarsi al difensore aspira;
De’ lor muggiti al rauco suono intanto
Rimbomban da lontan le valli e i boschi.
L’Amazone fra tanto i vinti incalza,
760E in fuga volge, e più, che a gli altri, intenta
Al Re nemico, e di sue spoglie ingorda
Ver la tenda Real drizza la pugna.
Or d’una parte or d’altra incontro a lui
Furiando s’avventa; e appunto allora,
765Se sana era sua mente, ella potea
Obliquamente per la quarta riga
Correr su bianca sede, onde non era
A l’infelice Re più varco o fuga.