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avremmo portato con allegrezza. Allora tranquilli noi, e ricchi della nostra economìa, e contenti della nostra sorte vedremo la felicità degli altri senza veruna inquietudine. I voti che noi formiamo sono per la conservazione della Patria ma accrescendosi la oppressione, soccomberemo; rovesciata però la Patria seppellirà nelle sue rovine i nostri Tiranni. Noi non auguriamo una sì fatta, e trista vendetta; parliamo bensì al Sovrano, rammentandogli, che s’egli è uomo, riguardi noi suoi simili, e che la morte renderà un giorno uguali„. Tutto sorpreso, e maravigliato il Giovane Principe, e riflettendo sulla diversità di condizione di quei Sudditi, che ha lasciati nella Corte, e di quelli, che tiene sotto gli occhj; quelli vestiti riccamente,