rapiscono, e le fanno oggetto della loro impudicizia. Indarno imploriamo il braccio dei Custodi della giustizia, e di ordinario si rivolge contro di noi in favore degli stessi, che ci hanno offeso. La vista del fasto, che insulta alla nostra miseria rende il nostro stato più insopportabile, si beve il nostro sangue, e ci proibiscono il piangere; si insuperbiscono colle opere fabbricate dalle nostre mani, e ci trattano a guisa di Schiavi, perchè non ci avventiamo da furiosi contro di essi. Le nuove miserie, che ci attorniano hanno alterata la dolcezza de’ nostri costumi: la mala fede, e la rapina si sono inoltrate tra di noi, poiché la necessità di vivere prevale d’ordinario sopra la virtù. Chi ha estinto ne’ nostri cuori quel candore, che ci legava in