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un’odore simile a quel fiore compariate grati agli occhj degli abitatori del soggiorno celeste, fra i quali sarete immancabilmente collocati a motivo delle odorifere virtù di cui anderanno vaghi i vostri spiriti.

L’infausto Maometto vi proibì l’uso di quel liquore celeste, che trasforma i mortali in altrettante fiamme divine per timore, che qualcheduno troppo innalzatosi sopra la pesante salma della carne giungesse al conoscimento degli arcani empirici, e si scuoprisse in essi la sua riprovazione futura. Per l’avvenire adunque goderete della bevanda di Bacco; ma quell’infelice, che dopo essere stato estatico per molte ore in forza del potente liquore ritornato in se mostri di non avere imparato il linguaggio celestiale,