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68 la regola

sostanza del monastero; ma tutto faccia misuratamente e sotto gli ordini dell’Abbate.

Innanzi tutto abbia grande umiltà, e risponda dolcemente a colui al quale non ha che dare; perocché sta scritto: Il parlare soave vale più di qualsivoglia dono. — Tutte le cose che gli avrà commesse l’Abbate, egli le abbia in governo; e checché gli sarà proibito, non ardisca di farlo. Somministri ai fratelli il cibo stabilito, senza parzialità e senza mala grazia, per non dare occasione di peccato; ricordevole della parola di Dio, che terribilmente minaccia a chi avrà scandalizzato uno di questi meschini: Meglio sarebbe se gli fosse sospesa al collo una macina da mulino, e fosse sprofondato in mare! —

Se la comunità fosse grande, se gli diano degli ajuti; dai quali sostenuto, egli equamente adempia l’officio commessogli. Alle ore fissate diasi ciò che è da dare, e chiedasi ciò ch’è da