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48 la regola

l’ottantesimo nono: nella sesta feria, il settantesimo quinto e il nonagesimo primo: nel sabbato poi il centesimo quarantesimo secondo, e il cantico del Deuteronomio, che si dividerà in due Gloria. Ma negli altri giorni si dica il cantico dei Profeti, appropriato a quel giorno, come usa la Chiesa Romana. Dopo di ciò si dicano le laudi, e poi una lezione dell’Apostolo, a memoria, il responsorio, l’inno, il verso, il cantico del Vangelo, la litanie: e si finisce. L’officio del mattino e della sera non termini giammai, senza che si dica in ultimo dal Superiore, ascoltando tutti, l’orazìone domenicale, a cagione delle spine degli scandali che sogliono nascere; onde tutti i presenti, per la promessa di quell’orazione, con cui dicono, Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, si purifichino da cosifatto vizio. Ma l’ultima parte di questa orazione si reciti da tutti sicché ognuno risponda; Sed libera nos a malo.