que si esalta sarà umiliato, e chiunque
si umilia sarà esaltato. — Nel dire
dunque queste parole ci mostra che
ogni esaltazione è una specie di
superbia. Dalla qual cosa il Profeta
c’indica doverci guardare, dicendo:
O Signore, il mio cuore non si è
esaltato, né i miei occhi si sono levati in
alto. Né ho camminato in sublime, né
la vanità di me stesso. — Ma che? —
Se non ho sentito di me umilmente,
ed ho anzi esaltata l’anima mia; mi
son trovato poi come il fanciullo
spoppato di fresco. — Laonde, o fratelli,
se vogliamo toccare la cima dell’eccelsa umiltà,
e velocemente giungere
a quella celeste esaltazione, a cui si
ascende per l’umiltà della presente
vita; e a condurre in alto le nostre
azioni, fa d’uopo innalzare quella
scala, che apparve in sonno a
Giacobbe, per la quale si mostravano a
lui gli Angeli scendere e salire. Quel
discendere e salire, senza dubbio non
va da noi inteso in altro modo, se non