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16 | LA REGOLA |
un altro, se non colui che avrà trovato migliore nelle opere buone o nell’obbedienza. Non si anteponga il libero allo schiavo convertito, se forse altrimenti non consigliasse grave ragione. Che se, per dettame di giustizia, così sembrasse bene all’Abbate, rispetto a qualsiasi ordine, ed ei lo faccia: altrimenti, tenga ciascuno il proprio luogo. Perciocchè o schiavo o libero, tutti siamo eguali in Cristo Gesù, e sotto uno stesso Signore, siccome servi, portiamo il medesimo cingolo militare; giacchè non vi è riguardo di persone davanti a Dio. Solo in questo noi ci distinguiamo davanti a Lui, se cioè più buoni degli altri nella nostra vita e più umili saremo trovati. Adunque usi l’Abbate eguale carità con tutti, e offra a tutti la stessa disciplina, secondo che conviene.
Imperocchè l’Abbate deve nella sua dottrina conservare sempre quella forma apostolica, come sta scritto: Riprendi, sgrida, supplica; cioè, a