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182 | la regola |
la tua liberazione dai travagli; ed affinchè, sottratti a qualsivoglia male, lieti a te rendano le maggiori grazie.
Ancora ti offerisco orazioni propiziatorie per coloro che m’hanno offeso o contristato o vituperato in qualche modo, o mi hanno recato alcun danno e gravezza; e per coloro altresì che per avventura io ho punti comunque, soperchiati e scandolezzati in parole o in fatti, con animo deliberato o sbadatamente; affinchè a tutti insieme tu perdoni i nostri peccati e le reciproche offese.
Svelli, Signore, dagli animi nostri ogni sospetto, sdegno, ira e contesa, tutto ciò che possa offendere la carità ed affievolire la fraterna benevolenza.
Abbi pietà, Signore, abbi pietà di coloro che a te gridano mercè: concedi la tua grazia a chi n’ha di bisogno; e rendici tali, che siam degni di godere i tuoi favori, ed acquistare vieppiù all’eterna beatitudine: Così sia.