Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
178 | la regola |
Rallegra, dunque, in questo dì l’anima del tuo servo; perocchè a te, o Signore Gesù, ho sollevato l’anima mia.
Or io desidero di riceverti divotamente e riverentemente: anelo di accoglierti in casa mia, per meritare di essere da te benedetto siccome Zaccheo, ed annoverato tra i figliuoli d’Abramo. L’anima mia è desiderosa del tuo Corpo, e il mio cuore arde di unirsi con te. Senza di te io non posso stare; e senza la tua visita io non se come vivere.
__
Ma poi che non si trova sacrifizio più degno nè satisfazione maggiori per cancellare i peccati, dell’offerta schietta e intera di sè stesso a Dio, ricevi, o mio Dio e Redentore, l’offerta che io ti fo di me stesso. Onde, siccome tu, o Signor mio Gesti Cristo, volontariamente pei nostri peccati ti