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di s. benedetto 163

di noi, dacci la tua pace. — Quindi, recitate tre fervorose preghiere per chiedere a Dio il frutto del Sacrifizio, prima di comunicarsi riconoscesi indegno, e si percuote tre volte il pelto, ripetendo quelle toccanti parole del Centurione: Domine, non sum dignus. E dopo aver mangiato il pane celeste, beve il sangue prezioso. Dovrem noi stupire che Gesù Cristo abbia voluto essere nostro cibo per incorporarsi a noi? Prese la nostra carne per santificarla, e per divenire Egli stesso in noi principio di vita eterna. Abbassandosi ora sotto l’apparenza di un alimento sì familiare, non può nulla perdere di sua eterna maestà; e con colpire così i nostri sensi per mezzo di questa esteriore umiliazione, esercita a un tempo la nostra fede, e risveglia la nostra tenerezza. Così, quantunque si umilii, non si avvilisce perciò; tutto è degno di Lui in questo sacramento, continuazione delle sue bontà infinite.