di noi, dacci la tua pace. — Quindi,
recitate tre fervorose preghiere per
chiedere a Dio il frutto del Sacrifizio,
prima di comunicarsi riconoscesi
indegno, e si percuote tre volte il pelto,
ripetendo quelle toccanti parole del
Centurione: Domine, non sum dignus.
E dopo aver mangiato il pane celeste,
beve il sangue prezioso. Dovrem noi
stupire che Gesù Cristo abbia voluto
essere nostro cibo per incorporarsi a
noi? Prese la nostra carne per
santificarla, e per divenire Egli stesso in
noi principio di vita eterna.
Abbassandosi ora sotto l’apparenza di un
alimento sì familiare, non può nulla
perdere di sua eterna maestà; e con
colpire così i nostri sensi per mezzo
di questa esteriore umiliazione,
esercita a un tempo la nostra fede, e
risveglia la nostra tenerezza. Così,
quantunque si umilii, non si avvilisce
perciò; tutto è degno di Lui in questo
sacramento, continuazione delle sue
bontà infinite.