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162 | la regola |
simo: Pater noster qui es in coelis, preghiera alla quale nessun’altra merita di esser posta a confronto, e nella quale dobbiamo riporre tutta la nostra confidenza, se non vogliamo fare ingiuria a Gesù Cristo. Terminata questa orazione, il sacerdote prende la specie del pane e la spezza, per significare che il corpo di Gesù Cristo fu spezzato e immolato per noi; quindi mette una particella dell’ostia nel calice, per farci intendere la riunione del corpo suo col suo sangue nella sua trionfale risurrezione.
A questo punto si avvicina la comunione; e siccome quelli che ricevono questo sacramento debbono essere in pace con tutti, il sacerdote, arrestando gli occhi suoi sulla specie del pane, ripete alla vista di Gesù Cristo, percuotendosi il petto, le parole che disse S. Giovanni Battista, quando vide il Figlio di Dio: Agnus Dei... — Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi misericordia