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glorioso, vi apparisce come immolato; mentre per le parole della consacrazione il suo corpo apparisce separato dal sangue; e questa separazione delle specie è una viva rappresentazione della morte volenta ch’Egli patì. Così, tanto sulla Croce quanto sui nostri altari, è la medesima vittima e lo stesso sacrificatore, e non vi corre altra diversità, che nel suo modo. Sulla Croce infatti Egli si offrì da sè stesso, mentre sui nostri altari si offre pel ministero de’ sacerdoti: sulla Croce si offrì in una maniera sanguinolenta, morendo realmente e realmente spargendo il suo sangue; mentre sui nostri altari si offre in una maniera incruenta e misteriosa. Questo sacrifizio si chiama Messa, e si offerisce per i vivi e per i morti: non si offerisce che a Dio solo; ma vi si fa memoria de’ Santi per onorarli, per ringraziare Iddio dei favori che loro ha fatti, e per pregarli che uniscano le preghiere loro alle nostre.