con ragione, e l’Abbate lo trovi
conveniente, quello ponga per Preposito
ch’egli avrà scelto col consiglio dei
fratelli timorati di Dio. Il quale
Preposito poi faccia con ogni soggezione
quello che gli sarà comandato dal suo
Abbate: e nulla mai faccia contro il
volere e il cenno di esso Abbate;
perocché quanto più egli è posto al di
sopra gli altri, tanto più conviene che
sia sollecito nell’osservare i precetti
della regola. Che se il Preposito sarà
trovato vizioso, o ingannato dai fumi
della superbia, o conosciuto
dispregiatore della santa Regola, sia ripreso
con parole sino alla quarta volta, e
non emendandosi, sia corretto secondo
la disciplina regolare. E se neanche
per questo si emenderà, allora sia
tolto dal posto della prepositura, e nel
suo luogo sia chiamato un altro che ne
sia degno. Dopo di che, se non sarà
quieto e obediente in Comunità, si
espella persino dal Monastero. Pensi
però l’Abbate, ch’egli dovrà a Dio