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di s. benedetto 121

che permetta si alimentino i vizii, ma li tronchi con prudenza e carità, come meglio vedrà convenire a ciascuno, secondo quello che già innanzi fu detto; e si studii più di essere amato, che temuto. Egli non sia turbolento e impaziente; non troppo esigente e caparbio; non sia geloso e troppo sospettoso, perocché non avrebbe mai pace. Nei suoi stessi comandi sia previdente e misurato o che si tratti delle cose di Dio o del mondo. Le cose ch’egli ingiunge, le discerna e le moderi, ripensando alla discrezione del santo Giacobbe, che diceva: Se io farò troppo affaticare nel cammino le mie greggi, moriranno tutte in un giorno. — Prendendo pertanto questi ed altri esempi di ogni virtù, temperi tutto così, che i vigorosi credano di poter fare anche dippiù, e i deboli non si traggano indietro. E sopra tutto osservi in ogni cosa la presente Regola: affinchè dopo che avrà bene amministrato, ascolti dal Signore