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buona mercede, se ciò faranno incora rettamente e per zelo del Signore; come per lo contrario peccherebbero, se nulla facessero.

L’Abbate eletto pensi poi sempre qual carico egli tolse a portare, e a chi deve rendere ragione della sua amministrazione; e sappia che a lui spetta piuttosto di giovare che dominare. Convien dunque ch’egli sia addottrinato nella legge divina, affinchè sappia onde profferisca le cose della legge nuova e antica. E sia casto, sobrio, misericordioso, umile, e sempre metta innanzi la misericordia alla giustizia, per ottenere anche per sé il somigliate. Odii i vizii, ami i fratelli. Anche nella stessa correzione si governi prudentemente, e in niuna cosa non ecceda; affinchè per voler troppo radere la ruggine, non si rompa il vaso. E stia sempre guardingo sulla sua propria debolezza, e si ricordi che la canna fessa non si deve spezzare. Con questo non diciamo già,