anzi gli si dica in onesto modo, che
parta, onde non restino contaminati
gli altri dalle sue miserie. Ma se non
sarà meritevole di essere scacciato,
non solo sia ricevuto e aggregato alla
Comunità, se lo chiede; ma si procuri
altresì di persuaderlo a restare, perchè
dal suo esempio vengano ammaestrati
gli altri: perocché in qualsiasi luoge
si serve a uno stesso Dio, e si milita
sotto lo stesso Re. Anzi sia lecito
all’Abbate di metterlo in un posto
alquanto più elevato, se lo troverà degno.
Perocché l’Abbate può assegnare
non solo al monaco, ma anche alle
mentovate classi di sacerdoti e Cherici
un posto più alto di quello del loro
ingresso, ogni volta che vegga
commendevoli i loro costumi. Si guardi
però l’Abbate di ricevere mai ad
abitare un monaco, che venga da altro
monastero conosciuto, senza il consenso
o le lettere commendatizie dei
suo Abbate; giacché sta scritto: Non fare
ad altri ciò che non vuoi sia fatto a te.