fundas me ab expectatione mea. —
E tutta la comunità ripeta questo
verso tre volte, aggiungendovi il
Gloria Patri. Allora il fratello novizio
si prostri ai piedi di ciascuno, onde
preghino per lui: e sin da quel giorno
sia ricevuto nella Comunità. Se
possiede qualche cosa, o prima la dispensi
ai poveri, o facendone solenne
donazione, la dia al monastero, niente
riservandosi per sé; come colui, che
sa da quel giorno non aver potestà
nemmeno sul proprio corpo. Subito
dunque sia spogliato nell’Oratorio
delle sue robe, delle quali è vestito,
e prenda l’abito monastico. Ma quelle
vesti che gli son tolte, si ripongano
nella stanza de’ vestiarii, a
conservarsi; onde se un giorno egli
acconsentisse al diavolo (che mai non
avvenga!), e volesse uscire dal
monastero, sia spogliato dell’abito monastico,
e venga espulso. Ma quella petizione,
che l’Abbate avrà portata via di sopra
l’Altare, non gli sia ridata; e si
conservi anzi in monastero.