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di s. benedetto 109

fundas me ab expectatione mea. — E tutta la comunità ripeta questo verso tre volte, aggiungendovi il Gloria Patri. Allora il fratello novizio si prostri ai piedi di ciascuno, onde preghino per lui: e sin da quel giorno sia ricevuto nella Comunità. Se possiede qualche cosa, o prima la dispensi ai poveri, o facendone solenne donazione, la dia al monastero, niente riservandosi per sé; come colui, che sa da quel giorno non aver potestà nemmeno sul proprio corpo. Subito dunque sia spogliato nell’Oratorio delle sue robe, delle quali è vestito, e prenda l’abito monastico. Ma quelle vesti che gli son tolte, si ripongano nella stanza de’ vestiarii, a conservarsi; onde se un giorno egli acconsentisse al diavolo (che mai non avvenga!), e volesse uscire dal monastero, sia spogliato dell’abito monastico, e venga espulso. Ma quella petizione, che l’Abbate avrà portata via di sopra l’Altare, non gli sia ridata; e si conservi anzi in monastero.