Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
108 | la regola |
e sappia che egli è già sotto la legge della Regola, e non gli è più lecito uscire dal monastero, né scuotere dal collo il giogo della regola, che in sì lunga deliberazione poteva egli respingere o abbracciare.
Or colui che dev’essere ricevuto, prometta nell’Oratorio alla presenza di tutti la sua stabilità e la conversione de’ suoi costumi e l’obbedienza, alla presenza di Dio e de’ suoi Santi; onde se mai diversamente operasse, sappia di cadere sotto la condanna di Dio, che egli così sbeffa. Della qual sua promessa faccia petizione nel nome dei Santi, le cui Reliquie ivi sono, e dell’Abbate presente. E scriva essa petizione di sua mano, o almeno, se è illetterato, altri a sua preghiera la scriva, ed ei vi faccia la croce; e con le mani proprie la ponga sull’altare. Dopo che l’avrà posta colà, esso novizio incominci subito questo verso: Suscipe me, Domine, secundum eloquium tuum, et vivam; et non con-