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ricevuti, si conducono nell’Oratorio, e poscia sieda con essi il Superiore o chi sarà da lui destinato. Leggasi alla presenza dell’Ospite la santa Scrittura, per dargli edificazione; e quindi sia trattato con ogni umanità. Il Superiore rompa anche il digiuno per far compagnia all’ospite, salvo che non sia digiuno tanto speciale, da non potersi violare. I fratelli però osservino anche i digiuni di uso. L’Abbate dia l’acqua alle mani degli Ospiti; tutti poi, così l’Abbate come l’intiera Comunità, lavino i piedi ad essi; e lavati che loro li abbiano, dicano questo verso: Suscepimus Deus misericordiam tuam in medio templi tui. —

Principalmente si abbia grande e sollecita cura nel ricevere i poverelli e i pellegrini, perocché in essi massimamente si riceve Cristo. Infatti la potenza, nei ricchi, si procaccia onore da sé stessa.

La cucina dell’Abbate e degli ospiti sia a parte; affinchè sopravvenendo in