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di s. benedetto | 97 |
casa, ancora che ne fossero con grande istanza pregati da qualsiasi persona; se non forse loro lo avesse comandato l’Abbate. Che se facciano altrimenti, siano scommunicati.
Dell’Oratorio del monastero.
CAP. 52.°
L’Oratorio tal sia, quale è
nominato; né quivi si faccia o pensi mai
altra cosa veruna. Compiuto l’Officio
divino, tutti con sommo silenzio
escano: e si usi rispetto alla casa di Dio,
affinchè se un fratello vuole per
avventura particolarmente fare orazione
da sé, non sia impedito dall’altrui
importunità. Ma se altri vuole per sé
secretamente pregare, entri con
semplicità di cuore, e preghi non a voce
alta, ma con interna devozione e
compunzione. Epperò a chi non è per far
questo, non gli si conceda di
trattenersi nell’Oratorio compiuto l’officio
divino, come si è detto; affinchè gli
altri non vengano disturbati.