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94 | la regola |
dano alla lettura, tranne quelli che sono destinati ai varii officii. E se vi fosse taluno tanto negligente ed ozioso, che non voglia o non possa meditare o leggere, gli si dia un lavoro a fare, onde non istia senza far nulla. Ai fratelli infermi o delicati s’imponga tale faccenda o lavoro, che fuggendo l’ozio non siano oppressi dalla soverchia fatica, e l’abbiano poi ad abborrire. Alla debolezza de’ quali l’Abbate deve avere gran riguardo.
Dell’osservanza della Quaresima.
CAP. 49.°
Sebbene la vita del monaco in ogni
tempo abbia da serbare l’osservanza
quaresimale; pure, siccome pochi
hanno questa virtù, così insinuiamo,
che in questi giorni di Quaresima
ciascuno custodisca la sua vita con
ogni purezza; e similmente in questo
santo tempo, ripari a tutte le
negligenze degli altri tempi. Il che allora