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Zio Juanne Battista andò a prender la giumenta che pascolava tra le macchie fiorite.

Da lontano le gettò al collo il nodo scorsojo d’una corda di pelo, e la condusse alquanto riluttante davanti al compratore.

Non era veramente una gran bestia, ma appena le aprì la bocca e le palpò la schiena, Dalvy s’avvide che era una giumenta assai giovine, poco faticata, e decise acquistarla.

— Provala, — disse a Bellia.

Il servo la montò in un salto, a dorso nudo, e le battè i calcagni sui fianchi. La bestia partì come una freccia, e per rattenerla il servo si gettava all’indietro, tirando forte la corda.

Arrivato in fondo al sentiero, la fece a stento voltare, e tornò ansando, gridando:

— In fede mia, pare un puledro, non una giumenta, che il diavolo la cavalchi.

— Bene, bene, — disse Dalvy, battendo una mano sulla groppa della bestia, che fremeva.

— Non è ancora ben domata, sebbene non sia più tanto giovinetta. Veramente non è una gran cosa, è troppo bassa, sembra una mula; ma poichè siamo qui!.. Bene, quanto ne volete? —

Il vecchietto ci aveva ben pensato; anzi aveva chiesto consiglio: ora però si trovava


6 - deledda. La regina delle tenebre.