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che cosa ai due paesani. Sembrava, così piccolino
com’era, in maniche di camicia, con
larghe brache d’orbace, strette alla vita da
una cintura di cuoio, col capo calvo coronato
appena sulla nuca da pochi riccioli argentei,
e una corta barba bianca intorno al volto
calmo, sembrava, dico, un vecchio apostolo
di Rubens.
Ghisparru, per parte sua, tornato davanti all’altare, trovò che anche il piccolo San Giovanni rassomigliava a qualcuno.
— Di’, Bellia, — disse, urtando un po’ il compagno, — a chi rassomiglia quel Santo? —
L’altro sollevò il volto e guardò bene.
— Un piccolo agnello nero...
— Va! va! a un cristiano!
— Non lo so.
— A Giame, — mormorò Ghisparru con rispetto.
— Chi è Giame? — domandò il custode, sollevando il viso.
Anche Bellia tornò a guardare il Santo, e disse:
— Il figlio del padrone. Costui gli è balio, (marito della balia), e tutte le cose belle che vede le rassomiglia a lui. Aspetta, aspetta, bello mio, quando torna dallo studio ti porrà il piede... dietro, e ti caccierà via. Eh! eh! —