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come sia del denaro, vedi — disse l’uomo del paese, che sapeva leggere e scrivere ed era stato servo in una casa ricca. — Se tu vai in un negozio te lo cambiano subito. Si chiama un cecco. (Era uno chèque).
— Ma non voglio andarci. Crederanno sia stato io ad assassinarlo.
— Ebbè, sei uno stupido se non ci vai. Fra uno o due mesi, per esempio, chi vuoi che a Nuoro si ricordi di questo fatto? Tu vai, come che sii un servo, fai delle compre, pigli il resto, e te ne torni tranquillissimo.
— Ma... e non è come un furto?
— Sei uno stupido tu, che il diavolo ti tiri la pelle! Che furto, se il padrone non esiste più? Il furto lo ha fatto colui che gli ha trapassato il collo con una palla. Purchè non sii tu...
— Oh, va al diavolo! — disse zio Chircu, ridendo in modo così sincero che escludeva del tutto la strana idea del compagno.
— Perchè dunque non dovresti cambiare questo foglio? In ogni caso si può dire d’averlo trovato... Ci sono io, mi pare. Sei una bestia tu? Non vedi che non porti un lembo di stoffa intero?
— Ah, questo è vero! Ma appunto perciò, non diffideranno vedendomi così lacero? Per
4 - deledda. La regina delle tenebre. |