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verde, un uccello silvano. Null’altro. Ziu Chircu o pregava, o pensava di portar le legna nella casa ove meglio le pagavano, oppure desiderava comprarsi un paio di scarpe.
Aveva circa quarantacinque anni quando un giorno due uomini vestiti di turchino, con bottoni gialli sulla giacca, lo fermarono nel bosco:
— Che fate voi? — gli chiesero.
— Non lo vedete? — diss’egli, fermo e curvo sotto il suo carico di legna, ma a viso alto.
— Avete terreni, voi, nel bosco? —
Egli si mise a ridere sporgendo e guardando uno dei suoi piedi nudi.
— Non ho neppure scarpe.
— Ebbene, allora voi siete in contravvenzione forestale. O chi vi ha dato il permesso di tagliar nel bosco?
— Nessuno. Me lo prendo io perchè altrimenti muoio di fame.
— Ebbene, allora siete in contravvenzione forestale.
— Cosa vuol dire questo?
— Che dovete pagare una multa o scontarla in carcere. —
Zio Chircu non ebbe più voglia di ridere: anzi s’annuvolò in volto.
— Ma se sono trent’anni che taglio legna, e