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capisci? Eh, perchè avete lasciata la finestra aperta, bella mia, eh! Ma questa mattina se l’ha veduto tra il naso e le labbra ad esser massacrato il tuo bel signore! Ah, ti piacciono i signori? Le camicie inamidate ti piacciono? Ma a quanto pare ti piacciono anche i pastori sporchi! Tutti ti piacciono, ecco, tutti! che cosa sei tu, di’, che cosa? Perchè cominci così bene? (Intanto l’afferrò di nuovo e la scosse tutta, parlandole come in delirio). Ma io lo ammazzerò, berrò il suo sangue! Questa mattina me l’ho lasciato scappare perchè... guarda come sono pazzo... l’ho visto al sole, sorridere in un certo modo, e mi è sembrato che ti somigliasse, ed ho pensato, guarda che matto, ho pensato così: chissà che sia suo padre! Così ho pensato; ma ora mi accorgo che è una pazzia questa. Che tuo padre! È il tuo amante, e tuo padre è zio Gavino Faldedda, che il diavolo gli roda l’anima, e tu sei... tu sei... — concluse Jorgi stringendo i pugni e dandole un terribile insulto.

Tutti i colori dell’arcobaleno passavano sul viso dolente di Nanìa. Il cuore, il suo piccolo cuore, pareva volesse spezzarsi, saltar fuori dal petto ansante: grosse lagrime le piovevano dagli occhi. Non cercò negare e nep-