Pagina:La regina delle tenebre.djvu/154


— 148 —

vuoi che ti sposi? Coricati, sta tranquilla, chè con mio fratello tu starai come una regina. Cosa vuoi di più? Coricati, Sarrina mia. Domani mattina faremo il caffè, dopo torneremo tutti assieme al paese, e domani mattina stesso Mattia ti farà il dono di sposo: otto anelli con pietre, una medaglia d’argento, le scarpe ricamate, il fazzoletto color di garofano. —

La donna continuò ad enumerare i doni dello sposo, ma Sarra le volse le spalle e si accoccolò in un angolo della capanna.

Ah, ella lo vedeva bene. Tutti erano d’accordo in quest’orrenda commedia, compresi i suoi fratelli ed il padre. Che cosa le restava a fare contro quelle bestie feroci, com’ella le chiamava.

— Cosa farò io? — pensava, singhiozzando. — Io andrò dagli uomini della giustizia e denunzierò queste bestie feroci? E poi? Li condanneranno, ma nessuno più mi sposerà dopo che sono stata rapita. Tutti crederanno che io abbia passato la notte con quel cane di Mattia, e nessuno più mi guarderà. —

In questi pensieri ella pianse a lungo e disperò; a poco a poco si calmò, e verso l’alba cominciò ad assopirsi. Allora nel dormiveglia, una strana e selvaggia dolcezza le scese nel cuore.