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— Venite voi pure — disse Bellia al vecchio, accennandogli d’andare.

— Cosa ci faccio io?

— Venite.

— E venite, — disse Giame.

Zio Juanne chiuse la porticina, ed entrò cogli altri due nella chiesa deserta, illuminata in alto dalle lampade. La parte inferiore delle pareti, e il pavimento restavano nella penombra.

Le lampade proiettavano al di sotto grandi ombre vagolanti; nel centro della chiesa il tappeto giallo con la piccola nicchia riposavano nella penombra. I tre uomini si sedettero in fondo alla chiesa; Bellia stava nel mezzo, Giame alla destra, zio Juanne alla sinistra.

Costui tendeva il capo per ascoltar meglio, preso da viva curiosità.

— Non ci sarà poi nessuno? — domandò Bellia.

— Mi pare che tu lo veda! Non ci sono che i santi.

— Beh, prendo appunto i santi e Dio a testimoni che dico la verità.

— Spicciati, chè ho sonno — disse Giame seccato.

— Beh, dottor Giame — riprese Bellia, con