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— Cosa me ne importa?
— Il vino è fatto per gli uomini. Ebbene, egli è ubbriaco, tu sei ubbriaco, io sono ubbriaco.
— Tu, non io — disse fieramente zio Juanne Battista.
— Io ho dormito in una macchia di tamerici, coi piedi nell’acqua. Le cavallette mi saltavano negli occhi: mi sembravano ancora quegli aguzzini.
— Quali? — domandò il vecchio.
Ma Bellia non rispose, tutto immerso in una cupa visione.
Dopo un po’ di silenzio, chiese:
— E Ghisparru?
— Non lo so. —
Tacquero ancora. Poi Bellia proruppe, con un fremito nella voce:
— Quali? Gli aguzzini di quel luogo. Sembrano fiere. Eppoi, che fame ho attraversato! E sempre la bocca cucita. Io non so come son tornato vivo. —
Zio Juanne capì di che cosa parlava, e ad un tratto chiese:
— Ma perchè lo vuoi il piccolo padrone?
— Perchè lo voglio il piccolo padrone? Per affari! — rispose Bellia, beffardo.
— Ma non potevi parlargli al vostro paese?