Pagina:La persuasione e la rettorica (1913).djvu/95

a che ancora v’affaccendate? – o sappiamo o non sappiamo? Se sappiamo, siamo come tanti Iddii nell’eterna pace; – se non sappiamo – gloria in excelsis deo et pax (almeno la pace) hominibus in terra.

Οὕτως ἢ πάμπαν πελέμεν χρεών ἐστιν ἢ οὐκί.
(Parmenide)


«Μάλ’ ἀπαίδευτος εἶ» mi risponderebbe ὑπόδρα ἰδών, «questo stesso dilemma è una vanità metafisica. La realtà è la realtà e il pensiero è il pensiero. Quando uno mette i denti in contatto con una mela, bisogna ben s’affaccendi con le mascelle per averla mangiata. Così è della realtà. Ogni attimo della sua vita l’uomo viene in contatto con una parte della realtà, ogni uomo nella sua vita è venuto in contatto soltanto con una parte della realtà, ogni età, ogni generazione, ogni secolo, ogni civiltà viene in contatto soltanto con una parte; passeranno millenni e non sarà mai tutta... Che vuol dire ‘sappiamo o non sappiamo?’.

Sappiamo oggi una parte, domani ne sappiamo un’altra, tutti i giorni della nostra vita ne sappiamo sempre delle altre. Così acquisto io sapienza per la mia parte, così ogni altro figlio dell’uomo per sua parte ne acquisti ogni giorno della sua vita sotto il cielo, e il retaggio della nostra sapienza tramandiamo ai nostri posteri perché altra ne acquistino e sempre via s’accresca di sempre nuove verità e si costituisca il corpo della scienza umana. – Ora per poter