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La giustizia, la persona giusta, l’individuo che ha in sé la ragione, è un’iperbole – dicono tutti, e tornano a vivere come se giá l’avessero – ma iperbolica è la via della persuasione che a quella conduce. Poiché come infinitamente l’iperbole s’avvicina all’asintoto, cosí infinitamente l’uomo che vivendo voglia la sua vita s’avvicina alla linea retta della giustizia; e come per piccola che sia la distanza d’un punto dell’iperbole dall’asintoto, infinitamente deve prolungarsi la curva per giungere al contatto, cosí per poco che l’uomo vivendo chieda come giusto per sé, infinito gli resta il dovere verso la giustizia. Il diritto di vivere non si paga con un lavoro finito, ma con un’infinita attivitá.<ref>A soddisfazione dei matematici: Si prenda il caso speciale dove gli asintoti fungono da coordinate: x y =

Io dico: (la costante) rappresenta lo spazio costante che l’uomo occupa nel mondo mentre si continua, mentre vive cosa fra le cose.
x rappresenta ciò che l’uomo chiede come giusto per sé, i diritti ch’egli crede d’avere.
y = la sua attivitá, ciò che l’uomo dá, il dovere che compie. –
yy¹ rappresenta la retta della giustizia. –
– Ora voi potete discutere la formula:
C sia il punto di contatto nell’infinito con yy¹;

allora limc x = 0; limc y = ∞.