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dati, di parole, di numeri, tutti i τόποι della rettorica: ma attraverso tutto il groviglio – spasimare vedrebbe la fame insaziata. Onde mossa la luce del piacere pel giro della pallida striscia che tutte le cose congiunge – corre, in cui raccolte le scialbe irradiazioni di tutte le cose or l’una cosa or l’altra illuminano a illuder la fame nel prossimo istante – senza riposo. La realtà degli uomini è la figura del sogno, che di quella parlano come se narrassero un groviglio di sogni. «Poiché viene il sogno con groviglio di cose e la voce dello stolto con groviglio di parole» (Ecclesiaste, v, 2). – Ma mentre il sogno è l’intima misura della vita, quello che in riguardo alla vita ognuno sente – così che gli uomini non sanno comunicare le sensazioni del sogno; – per comunicare il groviglio di sogni della loro realtà essi trovano parole convenute per ogni riferenza particolare. – L’uomo nel sogno è nudo e davanti a dio così com’è – e pesa per quanto vale – tutte le forme, gli ingegni, le parole, che non sono sue e cui s’è adattato secondo la convenzione – cadono.
Nell’intimità del sogno egli è come i suoi antenati che vivevano soli e nudi. – Difatti gli uomini se si mettono nella posizione come quando vogliono comunicare quelle misteriose sensazioni dei sogni, allora si trovano davanti all’impossibile, a non trovano parole per «esprimere quello che sentono».1 Ma per gli usi della
- ↑ «Non ti so dire», «non puoi imaginare», «non puoi credere», «Dio solo sa», «se tu sapessi», «ineffabile», «indicibile», «restar senza parole. quando una cosa straordinaria rompe il giro consueto delle cose ecc. –