Pagina:La persuasione e la rettorica (1913).djvu/135

nelle gambe, va attraverso terreni sconosciuti conscio dei pericoli e pronto all’adeguata reazione – o che passa i monti scalando le pareti vertiginosamente erte trovando in ogni asperità appoggio bastevole alle mani e ai piedi articolati come le mani – costeggiando l’abisso senza che il cuore1 vacilli e passando per frane «senza che il piede smuova un sasso»2 – all’annoiato viaggiatore costretto in un vagone che sbatacchiandolo lo trasporta sopra, sotto, attraverso fiumi e monti e piani, mentre lui si stira o sbadiglia o parla d’orari con profonda conoscenza di causa o discute col conduttore con finissimi argomenti dei biglietti combinati, della tariffa differenziale, dei diritti e doveri vicendevoli del viaggiatore e dell’impiegato ferroviario, che se la provvidenza divina lo mandi a scontrare con un altro treno di viaggiatori assopiti, ma volanti a 60 chil. l’ora – non gli resta nemmeno il tempo di bestemmiare, che si trova già ad esser morto, passato direttamente dai minuti delle sue coincidenze all’eternità della morte, che lo agguaglia a sua grande indignazione, lui, l’uomo civile, ai suoi antenati trogloditi e a tutti gli animali del creato; – dal marinaio che ha in mano la vela e il timone – ed è lui la ragione dell’equilibrio fra il vento e il mare; che sente sul viso la direzione e la forza del vento e misura con l’occhio sicuro la bordata; che lotta con l’uragano a

  1. Dico «cuore» alla francese perché ha l’aria più decente, ma intendo «stomaco».
  2. Baumbach – ZlatorogLa leggenda del Triglav.