Se frenato per leggi amor non fosse
Ond'è il talento alla ragion sommesso,
Tal da natura ebbe poter, che al peggio 25L’armi adoprando, un vasto orror solingo
Fòra la terra. E qual tra selve orrende
Ringhia la tigre immansueta e il pardo,
Mescendo ire e battaglie e stragi e morti,
Dinanzi al cieco istinto ed al bisogno 30N’andrian così gli stupidi mortali
Fra lor discordi, in guerra empia condotti
Da prepotente gelosia. De’ bruti
Al par le razze commischiando, incerta
Saria la prole; nè la fè, nè il casto 35Pudor servato avrebbe alle famiglie
Le crescenti speranze e la dolcezza.
Quello che in noi potea splendido lume
Di natura e di senno, arte procuri
Ne’ bruti ancora, e a miglior fin conduca 40Le forze dell’istinto e dell’amore.
Molti ritrosi ad ogni culto e schivi
Trovi animai per vero, a la foresta
Solo aver d’imenei cura e vaghezza;
E se dal natio clima in servitude 45L’uom li conduce, il natural talento